I trittici presentati esplorano il viaggio dell’anima attraverso natura, artificio e memoria, intrecciando elementi visivi che raccontano esperienze universali. Ogni composizione rappresenta una tappa: dal dialogo tra la purezza naturale e il ciclo di rigenerazione, alle geometrie urbane che incontrano l’infinito cosmico, evocano esplosioni cromatiche, sedimentazioni materiche e tracce del vissuto, trasformando segni e texture in metafore di perdita e riconciliazione. L’opera alterna ordine e disordine, esplorando il fragile equilibrio tra costruzione e decadenza, fino a chiudersi in un’astrazione che richiama l’interiorità. I trittici, intrecciati in una narrazione comune, trascendono la somma delle loro parti, diventando un viaggio olistico che connette il visibile e l’invisibile, l’esperienza materiale e quella spirituale. Attraverso la loro potente correlazione visiva, offrono un riflesso dell’esistenza umana: un ciclo continuo di trasformazione, memoria e ritorno all'essenziale.